Chiudi

Lo specchio degli inganni [Il mare della fertilità 4]

Yraduzione dall'ingese [The Decay of the Angel] di Riccardo Mainardi


Milano, Bompiani, 1985, Romanzo Bompiani
cm 22x14, pp. 237-(1), cartonato, sovracoperta illustrata
Quarto episodio della quadrilogia de Il mare della fertilità. Prima edizione italiana. Ottima copia

€ 20
È l’opera conclusiva della grande tetralogia Il mare della fertilità, e le ultime parole vengono scritte pochissime ore prima di quel drammatico suicidio meticolosamente preparato e compiuto con l’antico rituale del seppuku. Pagine dunque scritte con la mente in gran parte rivolta verso quel gesto preciso, pagine in cui la vicenda terrena e la vicenda letteraria di Mishima finiscono per intrecciarsi in una visione cupa e straziante, in cui il senso della morte assume toni lirici e sublimi mai prima raggiunti. Così, assieme a quella di Mishima, si conclude la vicenda del vecchio Honda, protagonista dei quattro romanzi, e ora alle prese con i fantasmi della sua stessa esistenza, irretito in un gioco di inganni della mente, senza più certezze, con la vita che gli sfugge tra le mani. Nel giovane Toru ha creduto di scoprire la terza reincarnazione dell’amato Kiyoaki, dopo Isao e Ying Chan; gli fa impartire un’educazione degna di colui che avrebbe dovuto ereditare tutte le sue ricchezze, ma il sodalizio, che ha risvegliato sopiti desideri, naufraga nella delusione e nella tragedia. L’ultimo gesto del vecchio Honda è quello che lo porta al monastero di Gesshu, per rivedere Satoko Ayakura, antica fidanzata di Kiyoaki, ora badessa, la quale ricorda tutto, minuziosamente, del passato, ma non Kiyoaki. E l’estremo dubbio si insinua nel disperato Honda, l’abile e ricchissimo uomo d’affari che ha creduto di poter sottomettere tutto al suo potere: il dubbio che Kiyoaki e le sue reincarnazioni non siano mai esistiti, che la sua vita sia stata soltanto parvenze, che tutto sia vano, persino gli affetti. Conclusione che rispecchia dunque un pessimismo e una visione tragica della vita che Mishima aveva ormai maturato irreversibilmente e che si imprime sul processo narrativo come un marchio di verità. L’estremo messaggio letterario di Mishima, così carico di proiezioni, conferma la grandezza di questo scrittore, consacrato in patria tra i maggiori d’ogni tempo e che ora l’Occidente sta scoprendo in tutti i suoi risvolti umani e poetici.

Nato a Tokyo nel 1925, Yukio Mishima è considerato in tutto il mondo uno dei più grandi scrittori contemporanei. La sua opera, vasta e policroma, gli ha meritato i massimi riconoscimenti letterari giapponesi e per ben tre volte la candidatura al Nobel. Il 25 novembre 1970, terminato l’ultimo romanzo del ciclo Il mare della fertilità, si è suicidato secondo l’antico rituale del seppuku. Dei suoi romanzi sono stati tradotti in italiano Confessioni di una maschera, La voce delle onde, Il padiglione d'oro, Dopo il banchetto, Trastulli d'animali, Sole e acciaio. Ora, dopo Neve di primavera, Cavalli in fuga e Il Tempio dell'Alba, con Lo specchio degli inganni si conclude la pubblicazione della tetralogia Il mare della fertilità. Bompiani ha pubblicato, oltre alla tetralogia, un lucido saggio di Marguerite Yourcenar, che intreccia vita e opera letteraria, Mishima o La visione del vuoto e - dello stesso Mishima - La via del samurai, “meditazione sulla morte” che si rifà ai principi dello Zen.

Chiudi